15/7/2006: i cavalieri del Bondone
Ci sono diversi motivi per considerare ben riuscita la prova del trofeo Bonatti svoltasi sabato 15 luglio 2006 sul Monte Bondone: prima di tutto per la sportività dimostrata da tutti i partecipanti (veri e propri… cavalieri!), poi per l’esordio (finalmente!) di Giuseppe, che più volte nei mesi scorsi aveva dovuto dare forfait per impegni di lavoro, infine per la partecipazione di una piccola rappresentanza di famigliari che si spera in futuro si possa allargare ulteriormente.
Travagliata invece la preparazione di questo appuntamento, che è stato spostato in extremis di una settimana.
Alla fine i cinque temerari che si trovano sotto il sole di luglio agli ordini del DS Carlo (che come al solito ne ha già in mente una delle sue…) sono Claudio con moglie al seguito, Giovanni, Giuseppe, Peter e Marco accompagnato da moglie e figlie.
Problemi tecnici subito in partenza per Claudio, ma tutto viene risolto prima dell’incrocio per Montevideo (308 m di altitudine), dove inizia il tratto cronometrato che terminerà ai 1658 metri di Vason. Partenza soft, con chiacchiere e risate, che però non trova tutti d’accordo. Marco, infatti, accortosi del momento di rilassamento si mette davanti ed inizia a macinare un buon ritmo. Al primo chilometro ha già un buon vantaggio sugli altri, che a questo punto non possono più nascondersi: è ora di pensare a pedalare sul serio!
Nei pressi del paese di Sardagna, al quarto dei diciotto chilometri di salita, la classifica sembrerebbe già ben delineata. Al comando la coppia formata da Marco e Peter, che nel frattempo si è accodato, Giuseppe segue a qualche centinaio di metri, quindi Claudio e infine Giovanni. Ecco le foto dei passaggi:
Il caldo è veramente opprimente e la salita abbastanza dura da costringere il DS Carlo ad improvvisarsi portaborracce, distribuendo acqua a volontà. Graditissimo l’incoraggiamento dei famigliari al seguito, che fanno anche da fotografi; nonostante la fatica, nessuno dei partecipanti lesina sui sorrisi nel momento in cui viene inquadrato per uno scatto! Sembrerebbe, come detto, che le posizioni siano già ben delineate prima di metà gara. Fa eccezione Peter, che potrebbe fare gara solitaria ma preferisce non forzare ed accetta di buon grado il ritmo, comunque non male, di Marco. Un gesto che il DS non mancherà di apprezzare al momento di stendere la classifica.
Nei pressi di Candriai, però, nella seconda parte del gruppetto qualcosa cambia. Giuseppe tira un po’ i remi in barca e prima Claudio, sempre bravo nel gestirsi in salita, poi Giovanni, lo sorpassano. Un bel colpo di scena che sorprende anche un DS “navigato” come Carlo! Negli ultimi chilometri la temperatura è decisamente più accettabile, ma a questo punto è la fatica a comandare, anche perché la pendenza non cala fin sull’arrivo. Un’iniezione di morale la danno i tanti ciclisti che scendendo ci salutano amichevolmente. Ce l’hanno fatta loro e ce la faremo anche noi! Qualche ampio tornante ed ecco l’arrivo! Peter, come promesso, si lancia in una volata sul filo dei 40 orari che non lascia possibilità di replica. Il suo tempo è di 1h14′, Marco è a 10″. Dopo 5’50” arriva Claudio, sorprendendo anche il DS Carlo, quindi Giovanni in 1h24’45”, quinto Giuseppe in 1h27′, tutti con tempi sotto l’ora e trenta, non male!
A pranzo Carlo svela il meccanismo che ha ideato per la classifica di questa prova: prima della gara ha stimato per ognuno dei partecipanti il tempo che secondo lui avrebbero impiegato, basandosi su sue personalissime valutazioni. Una volta fatto il confronto con i tempi reali, la classifica che ne risulta vede primo Marco, con 6’10” di differenza. A lui dunque la coppa, creazione come sempre del DS Carlo.
Ma c’è un’altra sorpresa che salta fuori dal nulla: una bella anguria per tutti! Poi la consegna del “diplomino”, che ricorda come il Bondone sia stato teatro di una tremenda tappa del giro d’Italia nel ’56, quando Charly Gaul vinse sotto la neve e Magni giunse secondo stringendo tra i denti una fettuccia fissata al manubrio per lenire il dolore di una clavicola incrinata. Altri tempi e altri ciclisti, ma sono certo che anche noi, nel nostro piccolo, siamo riusciti ad onorare la salita del Monte Bondone!

Questa volta il premio del DS è stata una bella anguria per tutti!