28/9/2018: finalmente strudel!
Ogni tanto ci vuole anche una giornata fuori dagli schemi, senza “tirate di collo” e frenetiche occhiate al ciclocomputer, con una buona compagnia che rende tutto ancora più godibile. L’occasione ce l’ha fornita l’amico Claus, che ogni tanto rispolvera la sua iniziativa denominata “Tour de strudel”, in cui ciclismo e gola formano un curioso connubio: si pedala fino a qualche Gasthof in montagna con l’intento di fare una bella scorpacciata del tipico dolce sudtirolese!
Protagonisti della giornata quattro “strudelari” tra cui io e il già citato Claus, Andrea e l’immancabile Paolo, un fedelissimo del trofeo Bonatti. Con un cielo limpido e una temperatura ideale eccoci alle 14 alla base della strada di San Genesio: l’idea è quella di portare a termine il percorso che, alcuni anni prima, non riuscimmo a completare per l’intervento del DS Carlo. In quell’occasione, visto l’imminente temporale, Carlo ci fermò saggiamente nel primo riparo utile; non riuscimmo così a raggiungere l’obbiettivo di giornata, l’altopiano del Salto. Questa volta il meteo è dalla nostra parte, il sole splende e la temperatura è ottimale. Pronti via, e dopo l’apprensione iniziale per l’attraversamento di alcune poco simpatiche gallerie, sorrisi e chiacchiere prendono facilmente il sopravvento sui propositi di fare temponi e sviluppare chissà quanti watt. Bene così, perché la salita non è per nulla facile e prenderla di petto avrebbe significato perderci ben presto di vista… che gusto ci sarebbe stato?
Appena imboccata la piccola e poco trafficata strada per Cologna l’atmosfera si fa distesa, si ride e si scherza e senza quasi accorgerci degli impegnativi strappi.

Claus guida il gruppo con la grinta dei tempi migliori!

In posa plastica nonostante la durezza della salita!
Si passa il ristorante Plattner e si giunge al Locher, dove c’era stato lo stop durante il precedente tentativo. Prevale l’idea di una sosta e di una bevuta, ma non scherziamo, non sarà come l’altra volta: quattro chiacchiere e ci si rimette in sella per gli ultimi, duri chilometri, ripagati da panorami eccezionali sulle Dolomiti! Dove la strada spiana e diventa sterrata eccoci in quel giardino delle meraviglie che è l’altopiano del Salto in zona Lavena-Langfenn, un eccezionale terrazzo erboso punteggiato di larici a oltre 1500 metri di quota.

Il panorama una volta giunti sull’altopiano del Salto-Salten.
Che bellezza: la strada bianca è in ottime condizioni e prevalentamente pianeggiante, chiusa al traffico, in un contesto da favola. Chi ha troppa cura della propria “specialissima” non sa proprio cosa si perde

In tutto relax sullo sterrato dell’altopiano!
Ma per guadagnarsi lo strudel mancava l’ultima, impegnativa prova, l’ascesa al Lanzenschuster con una rampa al 20% che ha messo un po’ in crisi la nostra già dolente muscolatura. È l’idea del ristoro che ci aspetta che ci fa tirare fuori il meglio… o forse le ultime forze, chissà!
Neanche quei 500 metri in piedi bastano per piegarci e una volta accomodatici al sole sul terrazzo del Gasthof, confortati da bibite e strudel, battute e sorrisi riprendono subito a farla da padrone.

Il meritato riposo…

…e il meritatissimo strudel!
Non mancano ovviamente i racconti di episodi della nostra vita ciclistica, più o meno romanzati, che allietano ancora più l’atmosfera. Ne abbiamo passate di primavere e da raccontare ce ne sarebbe per ore, purtroppo gli impegni chiamano e allora giù a capofitto verso casa con la ferma intenzione di rivivere, prima o poi, una giornata così bella!

Il percorso
Non ho citato i traguardi volanti vinti da Claus in quanto palesemente irregolari: il regolamento UCI vuole che l’arrivo sia indicato con lo striscione dei -1 km, -250 e -100 metri. In più deve essere presente la striscia bianca a terra!
Grande Marco. Bellissimo articolo con il giro ben descritto. Da organizzatore del Tour de Strudel, me ne infischio del regolamento UCI; il traguardo lo stabilisco io, ed è un attimo prima che qualcuno mi raggiunga e mi sorpassi!
Data la mia veteraneità mi sono concesso la pedalata assistita sempre al minimo però, per faticare alla pari. Impegnativo il tracciato , spettacolare il panorama e ottimo lo strudel con panna eigenbau. Coppa a Claus per l’idea di una classica da ripetere e medaglia al merito a Marco per l’indefessa volontà di riproporla.