Barzelletta anticaccia
Un tizio di nome Frank ha la passione per la caccia all’orso. Compra tutta l’attrezzatura necessaria e si reca nel bosco assieme ad un gruppo di amici. Arrivati sul posto, si nascondono dietro un cespuglio in attesa quando ad un tratto spunta un orsacchiotto. Frank prende la mira, spara e uccide il povero orsetto. Tutto felice sta per raggiungere la sua preda quando sente una zampa pelosa appoggiarsi sulla sua spalla. Terrorizzato, si gira lentamente e vede un orso bruno abbastanza turbato che gli dice: “Frank, per quello che hai appena fatto ti lascio due possibilità: o ti mangio lentamente, oppure ti giri, ti abbassi i pantaloni e io t’inculo”. Frank ci pensa un attimo e poi conclude che, avendo moglie e figli l’alternativa praticabile è solo quella di abbassarsi i pantaloni.
Passa una settimana in ospedale con i postumi e quando esce è incazzato nero. Va al negozio di armi e compra un fucile di precisione. Si reca nel bosco e si nasconde aspettando di avere l’orso bruno sotto tiro. Lo trova, punta il fucile, preme il grilletto e lo uccide sul colpo. Felicissimo per la sua vendetta compiuta, sta per allontanarsi quando sente una poderosa zampa sulla sua spalla. Si gira lentamente con uno strano presentimento e trova un orso grizzly che lo fissa abbastanza incazzato e che gli dice: “Frank, per quello che hai appena fatto ti lascio due possibilità: o ti mangio lentamente, oppure ti giri, ti abbassi i pantaloni e io t’inculo”. Frank pensa che, essendosi gi abbassato i pantaloni una volta, la seconda dovrebbe essergli più facile ma… come conseguenza si spara tre settimane di ospedale più una di riabilitazione!
Uscito dall’ospedale si reca di nuovo nel bosco per uccidere l’orso grizzly con un bazooka nuovo di zecca e gli occhi iniettati di sangue per la rabbia. Appena vede il grizzly spara una sciabordata che lo incenerisce all’istante. Neanche il tempo di saltare di gioia quando sente una zampa imponente sulla sua spalla. Si gira e vede un feroce orso bianco che gli dice: “Frank… di’ la verità… tu non vieni per la caccia… VERO?”