Bici, treno, traghetto: esageriamo!
Da tempo pratico con entusiasmo il bici+treno, una bella abitudine che mi slega completamente dall’automobile, mezzo di trasporto per il quale ho sempre nutrito scarsa simpatia (per usare un eufemismo…); ma in questi ultimi tempi l’alleanza è diventata addirittura triplice, grazie alla combinazione bici+treno+traghetto!
Il primo esperimento risale al settembre 2011, ma è nelle stagioni successive che ho portato l’idea a pieno compimento. Va detto che il traghetto non rappresenta solamente un modo per accorciare il percorso ed evitare le strade più trafficate, ma serve anche per avvicinare ulteriormente quegli itinerari che risulterebbero ancora troppo distanti nonostante l’aiuto del treno. Aggiungiamoci inoltre che la traversata del Garda, sul quale normalmente metto in atto questo curioso abbinamento di mezzi di trasporto, è piacevole e interessante anche dal punto di vista paesaggistico!
È il caso per esempio del 2014: sceso alla stazione di Domegliara, sono giunto a Torri via Costermano-Castion-Albisano per poi passare sulla sponda bresciana e scoprire la stupenda salita che da Gardone, proprio in corrispondenza del Vittoriale di Gabriele d’Annunzio, sale verso San Michele. Mi sono gustato dei panorami da favola sul basso lago, veramente da applausi, soprattutto in prossimità della piccola località di Tresnico. Ho preferito poi prendermela comoda e risalire sul traghetto per Torri, dove non mi sono fatto mancare la classica ascesa a San Zeno di Montagna via Albisano. È stata una gran bella avventura che ho potuto ripetere solo nel 2015, questa volta raggiungendo Gargnano da Maderno per un’altra salita nuova di zecca, la bella e tranquillissima ascesa di 4 km che si perde (nel senso che finisce proprio!) nel bel mezzo del paese di Muslone, balconata da sogno sul Garda e sul Baldo: una vera e propria boccata d’ossigeno per lo spirito!
Mi rendo conto che tutti questi avanti e indietro e dentro e fuori farebbero storcere il naso a certi puristi della bicicletta, ma in questo caso non contano i chilometri, le ore in sella e le medie orarie… ciò che è importante è poter costruire ricordi da conservare con affetto a lungo, molto a lungo!
Da non sottovalutare anche il fatto che questo tipo di approccio permette di affrontare con un buon ritmo salite molto lontane da casa; figuriamoci infatti se per godermi la vista da Muslone avessi dovuto sobbarcarmi una pedalata di oltre 200 km, gran parte dei quali su strade arcinote e in alcuni tratti anche molte pericolose (avete presente le gallerie della Gardesana occidentale, tanto per fare un esempio?). Non mi sarei certo divertito allo stesso modo.
Avvicinarsi in auto renderebbe tutto più semplice e comodo, ma mancherebbe quel pizzico di avventura che il “ciclotrenotraghettismo” (vogliamo chiamarlo così?) sa regalare a chi non fa della bici uno strumento di solo allenamento.
Orsù, dunque, tutti in sella, in carrozza e a bordo! Basta una sbirciatina alla carta geografica e un po’ di voglia di mettere in discussione i luoghi comuni che albergano anche nel ciclismo.
E buona avventura a tutti!

La bici in traghetto!
Fantastico