Dinosauri nelle Dolomiti?
Se a un campione di cento altoatesini venissero poste domande del tipo: “che aspetto aveva la zona in cui vivi duecento milioni di anni fa? E dov’erano le montagne, le valli, i fiumi e i boschi?” per almeno novanta di essi non vi sarebbe che una sola risposta: “La città non c’era… il resto invece sarà sempre esistito, no…?”, con il distacco di chi, alle prese con gli impegni quotidiani, non ha voglia e tempo per porsi problemi tanto astrusi. Astrusi, certo, ma anche terribilmente affascinanti.
La risposta a queste domande non ha probabilmente nessuna utilità pratica, ma sarebbe in grado di riempire di buone letture e fantasiose considerazioni serate trascorse altrimenti all’insegna di una televisione volgare e di una banalità disarmante.
Duecento milioni di anni fa su gran parte d’Italia regnava… il mare! Non montagne, boschi e pianure solcate da fiumi, niente di tutto ciò che vediamo oggi. Un mare, ma non il Mediterraneo, bensì un grande oceano chiamato Tetide, che tagliava in due un enorme supercontinente in cui erano racchiuse le terre emerse che oggi chiamiamo Europa e Asia.
Liberiamoci dall’immagine che abbiamo della nostra terra e guardiamoci intorno: ecco l’immensa distesa d’acqua che sembra non avere fine. E le montagne? Si trovano sotto questo mare? Macché… le Alpi e gli Appennini sono molto di là da venire, dovremmo pazientare almeno cento milioni di anni prima che il continente africano, nel suo moto di avvicinamento all’Europa, sollevi con una forza inimmaginabile questo fondale verso il cielo!
L’acqua è cristallina, tranquilla, mossa appena da una brezza calda, decisamente calda. Sì, perché la latitudine della penisola italiana nell’epoca denominata “Lias”, la prima del Giurassico, non è quella che ci aspetteremmo. Disponendo degli appositi strumenti, scopriremmo di trovarci molto più a sud: ma com’è possibile? Potenza del fuoco che ribolle sotto la crosta terrestre e si diverte a scompigliare i continenti come fa un bimbo con la pasta da modellare.
In questo caso, però, il processo si svolge nell’arco di tempi lunghissimi, i milioni di anni non sono che noccioline, uno spostamento di un metro copre la durata dell’intera nostra vita.
Cerchiamo di avere una visione più ampia e saliamo verso il cielo, stiamo lavorando di fantasia, tutto è possibile! Laggiù ci sono delle terre emerse, vale la pena di andare a vedere! Dunque la Tetide non è padrona assoluta: vi sono anche isole, ambienti lagunari e lingue di sabbia che si inoltrano nel mare, sembra di sorvolare la laguna di Venezia.
E cosa sono quegli esseri giganteschi, alti come un palazzo, che pascolano tranquillamente sul bagnasciuga? Ebbene sì, sono dinosauri! Sono erbivori, grandi e pesanti, lasciano impronte impressionanti sulla sabbia; e pensare che tra duecento milioni di anni alcune di quelle orme verranno studiate da primati tanto evoluti quanto curiosi!
Incredibile a dirsi: per fare un tuffo nel tempo non è necessario lavorare di fantasia, basta una giornata lontano dalla monotonia e un impegno fisico che spesso è alla portata di tutti, per esempio una camminata sul Monte Zugna, poco sopra Rovereto, dove placidi bestioni chiamati Vulcanodonti passavano il tempo brucando felci duecento milioni di anni fa, oppure duecentomila migliaia di anni, o anche due milioni di secoli… fanno comunque paura, da qualunque parte si guardino, no? Ma l’Italia, dov’è? Semplicemente non esiste, o forse esiste, è il fondale di questo mare, ma nulla più! Ed è proprio questa è la fortuna degli scienziati, perché nel mare si stanno accumulando una massa enorme di sedimenti, fossili e detriti di ogni natura. “Il paradiso dei geologi”, così è stato chiamato il nostro paese.
Tutto ciò è davvero strabiliante, ma in realtà è poco o nulla. Perché ogni era ha il suo mare, ogni periodo il suo dinosauro, ogni millennio il suo ambiente diverso, tra freddo, caldo, vulcani, terremoti, meteoriti, estinzioni, glaciazioni, montagne che crescono e vengono disgregate. Parte di tutto ciò rimarrà per noi uomini inesplorato, un’altra parte è attualmente o sarà in futuro terra di conquista per studiosi, ma anche per scrittori e viaggiatori della fantasia.
In questa dimensione la quotidianità è piacevolmente lontana, sia nel tempo che nello spazio…