È ora di finirla!
Da una mia lettera pubblicata sul giornale “Alto Adige” nell’inverno di anni fa; stanno sventrando l’Alto Adige, ma si vuole far credere che tutto vada bene!
Sono apparse su tutti i telegiornali, e stanno ormai diventando una costante nell’arco di tutto l’anno, le allucinanti immagini di milioni di automobili intruppate verso le località turistiche della regione, con code di centinaia di chilometri non solo sull’asse autostradale Verona-Brennero, ma anche lungo tutte le più importanti valli laterali.
Nel periodo natalizio un numero enorme di turisti si è riversato su tutte le piste da sci disponibili, riducendo le nostre belle montagne ad un brulicante formicaio multicolore.
Da ricordare i famigerati mercatini di Natale, che hanno permesso anche alle città di fagocitare altre decine di migliaia di visitatori alla caccia del souvenir tirolese, vero o presunto che fosse.
Resterà infine epico nella memoria di tutti il mega-ingorgo del ponte dell’Immacolata, con i vacanzieri dispersi a notte fonda fin nelle più piccole strade interpoderali della Valle dell’Adige, alla disperata ricerca di una via di fuga verso sud.
Il “tutto esaurito” è ormai uno status costante per le località nostrane. Chiunque potrebbe concludere che si sia raggiunto un tale livello di saturazione da rendere inutili, se non dannose, ulteriori iniziative finalizzate alla promozione della nostra terra. Non è così. Pochi giorni fa, in occasione di una serie di gare sciistiche internazionali organizzate in Alto Adige, molti hanno espresso compiacimento per il ritorno pubblicitario che esse avrebbero avuto in Italia ed all’estero e per l’inevitabile, ulteriore aumento di presenze in zona.
La folle corsa, dunque, non si è ancora fermata. Quando si fermerà? Forse quando grazie ad alberghi, strade ed impianti di risalita tutti potranno andare dappertutto? Per allora l’Alto Adige sarà un unico, mostruoso carosello turistico!
L’uomo dimostra talvolta una cupidigia senza limiti e senza vergogna!
P.S. La pubblicazione di questa lettera risale ai primi anni 2000; da varie fonti presenti su internet si rileva che nel frattempo le presenze turistiche in Alto Adige sono aumentate di altre 5 milioni di unità all’anno. Della serie: al peggio non c’è limite. E pensare che dal 2009 alcune zone del territorio rientrano tra i beni Patrimonio Naturale dell’Umanità dell’UNESCO, e che quindi dovrebbero essere gelosamente protette!