Il trofeo degli assenti

Per la seconda volta la trasferta sulla ciclabile Peschiera-Mantova, dopo aver sfiorato la decina di adesioni nei giorni precedenti, si è trasformata per una serie di defezioni in una… questione a due! Questa volta con Peter ha pedalato il sottoscritto; dato che la parte agonistica non c’è ovviamente stata (anche se va detto che nessuno dei due si è risparmiato lungo i 96 km del percorso), è il caso di descrivere l’itinerario, che offre spunti davvero interessanti.
Prima di tutto va sottolineato che il tracciato è ciclabile fino ad una decina di chilometri da Mantova, e che quindi tre quarti del percorso sono adatti anche a famiglie con bimbi al seguito; va prestata un po’ di attenzione solamente agli attraversamenti delle (poche) strade incrociate lungo il tragitto ed è meglio evitare la primissima parte sterrata che corre lungo le mura di Peschiera (vedi immagine), dove vi è il pericolo nemmeno tanto remoto di distrarsi per la singolarità del luogo e finire in acqua da una certa altezza.

Grazie a Gooogle Maps ecco l’inquadratura dell’imbocco della ciclabile.

Come raggiungere l’inizio ciclabile dal lungolago

La “X” indica il parcheggio posto di fronte all’ingresso della ciclabile, che si presenta con un tratto sterrato in discesa.

Questa primissima parte è tra le più suggestive dell’intero percorso, anche perché costeggia le mura dell’antica cittadina.

Si diceva che che questo primo tratto (1 km scarso) è sterrato e poco agevole da percorrere in bici da corsa, soprattutto dopo la pioggia, con il fondo fangoso. Se vogliamo evitarlo basta seguire le indicazioni riportate nell’immagine seguente, che permettono di raggiungere la località Porto Vecchio.

Dal centro di Peschiera si può raggiungere Porto Vecchio evitando così la parte dissestata della ciclabile

Da Porto Vecchio inizia la vera e propria ciclabile, asfaltata, molto bella, larga e discretamente ombreggiata, che corre lungo la riva del Mincio, zona dichiarata parco naturale. L’azzurro del fiume e il verde dell’abbondante vegetazione accompagnano il ciclista per diversi chilometri. L’esperto naturalista potrà osservare la flora e la fauna tipica degli ambienti palustri di pianura.

In lontananza si scorge presto la ciminiera della centrale termoelettrica di Ponti sul Mincio e dopo averla superata, nei pressi dell’abitato di Salionze, si passa sulla sponda sinistra lungo una diga utilizzata a scopo irriguo ed industriale; abbiamo percorso a questo punto una decina di km.
In prossimità di una fontana ecco un breve tratto molto suggestivo, con un paio di ponticelli, qualche curva stretta ed alcuni passaggi da fare con tutta calma, anche per l’attenzione che merita il paesaggio.
La strada riprende poi dritta lungo l’argine del Mincio, incrociando dopo una manciata di chilometri la provinciale per Monzambano e giungendo dopo altri 5 km circa (notevoli i canneti alti diversi metri lungo la riva) in vista del monumentale ponte visconteo, all’altezza di Valeggio sul Mincio, visibile sui colli a sinistra. Valeggio merita una visita per il suo castello scaligero, i ristoranti con i tortellini tipici e per il giardino botanico Sigurtà, ma il prezzo da pagare è l’uscita dalla ciclabile e un chilometro circa di salita non agevole: da tenere presente nel caso vi siano bambini.
Borghetto, invece, è lo splendido paesino sospeso tra terra e fiume che si incontra dopo aver superato l’accesso al ponte scaligero. Una sosta in questo borgo, annoverato tra i più belli d’Italia, è d’obbligo.
Ripresa la ciclabile, nella successiva decina di chilometri tra campi coltivati, cascatelle e brevi rapide formate dal fiume si passa il bivio per Volta Mantovana (bella cittadina dove viene segnalato un agriturismo in cui soggiornare), si lascia sulla sinistra l’ingresso ad una fattoria didattica dedicata ai bambini e si giunge a Pozzolo dove inizia il paesaggio completamente piatto, tipico della Pianura Padana.
Si pedala agevolmente con alcuni tratti in leggera discesa passando il bivio per la cittadina di Goito, teatro di una vittoria dell’esercito sabaudo sugli austriaci durante la prima guerra d’indipendenza del 1848 e si giunge in vista di Soave con una trentina abbondante di chilometri nella gambe.
Da qui il percorso si fa più vario, ma anche un po’ più difficile da seguire: al secondo ponte di Soave si svolta a destra per raggiungere l’argine opposto, poi dopo un altro paio di km ci si inoltra in un reticolo di stradine interpoderali dove è facile, per l’incompletezza della segnaletica, che nasca qualche dubbio sulla direzione da prendere. L’importante è tenere come riferimenti il sud ed il Mincio.
Alla periferia di Mantova, dopo quasi 40 chilometri percorsi, inizia un tratto forse più da MTB che da bici da corsa, ma non per questo meno godibile e stimolante: curve a gomito, brevi passaggi sterrati nei boschetti della zona, pavimentazione in ciottolato.
E dopo l’ennesima curva ecco aprirsi un bel quadretto lacustre proprio alle porte della città! Le ultime centinaia di metri prima dell’ingresso nel cuore pulsante di Mantova va percorso a passo d’uomo, non solo per la presenza di pedoni, ma anche per la singolarità del paesaggio in cui ci si viene a trovare: il lago che si costeggia occupa un bella fetta dell’orizzonte!

Sconsiglio di entrare a Mantova per non ripiombare nell’incubo di ogni città, con la vista su vialoni gonfi di PM10 e rotonde intasate dal traffico; ma vale certamente la pena di raggiungere piazza Sordello imboccando il sottopassaggio sulla sinistra subito dopo la passerella sul lago rimanendo sulla ciclabile che costeggia l’altro specchio d’acqua, il lago di Mezzo. Dopo poco più di 1 km, in vista del Palazzo Ducale, si potrà attraversare la strada e ammirare bellezze architettoniche capaci di far colpo anche su un ignorante in materia come me! ;-)

Riepilogando:
-La ciclabile Peschiera-Mantova è lunga poco meno di 45 km, non presenta difficoltà altimetriche ed è adatta a tutti fino a Pozzolo.
-Dopo Borghetto il paesaggio si apre e le possibilità di fare una sosta all’ombra sono meno frequenti: tenerne conto in caso di escursione nel periodo caldo!
-Lungo il percorso non vi sono molte possibilità di rifornirsi d’acqua, ma da qualunque punto della ciclabile è facile raggiungere bar, ristoranti e agriturismi.

Un tratto della ciclabile

I due eroi di giornata in piazza Sordello… con Peter che ha dimenticato la maglia da ciclismo!

IL COMMENTO DEL DS:
Sulla base di quanto riferito da Marco, ecco il mio giudizio:
5 punti ai due partecipanti e nessuna penalizzazione per Peter nonostante abbia lasciato a casa la maglia da ciclismo, meno male che non ha dimenticato il casco…
3 punti di penalizzazione a Paolo C. per la mancata partecipazione: resta a letto con la scusa (che non accetto) di essere “troppo scarso”. Non è da lui.

CLASSIFICA DEL TROFEO 2012 DOPO LA PRIMA PROVA:
1) Marco e Peter 5 pt
A zero tutti gli altri, tranne Paolo C. a -3 pt

4 Responses

  1. Marco Bonatti ha detto:

    Paolo, quest’anno la strada inizia in salita! :linguaccia:

  2. Il grillo ha detto:

    Marco sei un mito

  3. Paolo Cologna ha detto:

    La stagione è ancora lunga. Ci sarà modo per recuperare

  4. Andreas ha detto:

    W i diesse W

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