In bici lungo il Tagliamento

Nel 2020, per vari motivi, la vacanza estiva di famiglia è durata una sola settimana, a Bibione, un luogo relativamente vicino a casa. Chi mi segue (?) sa che per le ferie prediligo luoghi (come la Romagna e le Marche, per esempio) dove mare, pianura e salite anche impegnative coesistono nello stesso quadretto, in modo da poter mettere “sotto le ruote” percorsi misti e stimolanti. Bibione poteva quindi apparire una meta poco ambita vista l’assenza di dislivelli, a meno di percorrere diverse decine di km su strade piuttosto trafficate per giungere ai piedi delle montagne quando ormai è ora (per questioni di tempo e di allenamento!) di rientrare. Ma se c’è la bici giusta e la voglia di avventura, questo posto è capace di riservare piacevoli sorprese! Bibione ha infatti un entroterra fluviale e lagunare molto bello, che ho visitato grazie ad una MTB attrezzata con pneumatici stretti e ruote da 26 pollici. Una scelta più che azzeccata, che mi ha permesso di pedalare su percorsi inaccessibili a una bici da corsa, visti i tratti sterrati, erbosi e sconnessi. Due itinerari su tutti: la “ciclabile” lungo il Tagliamento (spiegherò subito il virgolettato) e la tranquilla zona lagunare del Terzo Bacino, collegata ad un’altra area di grande interesse naturalistico, la Brussa e la Vallevecchia.
Il virgolettato, dicevo. Ebbene, l’itinerario lungo il fiume Tagliamento non è ciclabile, almeno nel senso che normalmente si intende! Non si pensi a una pista delimitata, in terra battuta o asfalto. Si tratta invece di seguire l’argine più esterno, quello oltre la cassa di espansione del fiume, con un fondo in parte sterrato o anche solo in erba, ma in buona parte seguendo i solchi creato dal passaggio delle ruote dei “colleghi”, cosa che richiede un po’ di abilità nel guidare la bici. L’alternativa è pedalare sull’erba, perdendo molta velocità. Solo le tabelle disposte lungo il percorso danno conferma al perplesso esploratore che siamo sulla strada giusta!

Ciononostante considero il “Giratagliamento” (così viene battezzata su molti siti turistici della zona) assolutamente da vedere e da fare. Il percorso vero e proprio (senza contare l’allungamento fino ad Alvisopoli, di cui parlerò) è lungo circa 40 km tra andata e ritorno; all’appassionato ciclista sembreranno pochi, ma non dimentichiamoci che si svolgono quasi esclusivamente su erba e sterrato!
Domanda che mi sono posto il primo giorno in cui ho affrontato il percorso: dove inizia la ciclabile? Non al faro di Bibione, come indicano certe guide turistiche (apparentemente) autorevoli! Certo, la bella ciclopedonale del faro prosegue verso nord lungo il Tagliamento, ma solo fino all’incrocio con via Capodistria (inconfondibile perché delimitata da una interminabile fila di pini marittimi sui due lati), poi bisogna percorrere la suddetta via e attraversare (senza l’ausilio di un semaforo) la strada regionale a scorrimento (fin troppo) veloce per rimettersi nella direzione giusta. A me sembra più logico evitare questo giro contorto e uscire velocemente da Bibione su Corso del Sole, imboccando la ciclabile che in una una manciata di chilometri porta a Bevazzana. Qui, come da mappa, inizia il Giratagliamento!

Usciti da Bibione sulla ciclabile si attraversa un ponte, si svolta a destra imboccando un sottopassaggio e poi a sinistra per entrare a Bevazzana. Tenendo la destra di raggiunge l’argine del Tagliamento in poche centinaia di metri. Grazie a Strava e Google per le mappe

Poche centinaia di metri dopo il via, state attenti alla testa nel passare sotto il viadotto che porta a Lignano ;-) e poi resta solo da pedalare! Delle caratteristiche del percorso ho già detto. Il contesto ambientale è molto bello e verde, poco antropizzato. Mi è capitato per esempio di trovarmi a poche decine di metri da un (credo) daino, che si è poi rifugiato tra la vegetazione. Il fiume si scorge solo a tratti, un po’ per la distanza dell’argine dal letto vero e proprio, un po’ per le lunghe file di alberi ad alto fusto. Ma in alcuni punti si può scendere a piccole spiaggette molto suggestive, magari per riposarsi all’ombra dato che il percorso è quasi tutto esposto al sole… aspetto da tenere ben presente in estate!

Sosta lungo il fiume

Dopo aver pedalato per circa 14 km nel verde, una sorpresa: a nord di Cesarolo la ciclabile si interrompe e siamo costretti a percorrere una bretella di un paio di km sulla viabilità ordinaria, pur con traffico abbastanza scarso. Questo aspetto (insieme alla distanza) rende il percorso non adatto alle famiglie. Peccato, perché a parte questo tratto non c’è altra possibilità di incontrare automobili, se non in centro a Bibione.
Intorno al km 21 (tenendo come punto di partenza Bevazzana) giungiamo a San Michele al Tagliamento, dove il fiume appare in tutta la sua bellezza dal ponte che porta a Latisana.

Dal ponte che collega San Michele a Latisana

Qui finisce più o meno ufficialmente il nostro giro. Possiamo rientrare riutilizzando lo stesso percorso o scegliere una via più rapida attraversando il fiume e prendendo la prima strada asfaltata a destra, che però a me non è piaciuta per alcuni tratti stretti e a traffico abbastanza sostenuto sostenuto e perché al termine bisognerà attraversare il Tagliamento su due cavalcavia a scorrimento veloce.

Delusi? Già finita? In teoria no, perché come accennato alcuni siti e le stesse tabelle lungo il percorso parlano della (presunta) prosecuzione della ciclabile fino ad Alvisopoli, mantenendo la sponda orografica destra del fiume dopo aver attraversato la SS 14; io ho faticato non poco a capire come recuperare il percorso. Un primo tentativo mi ha portato in mezzo a un campo (vedi mappa seguente), così sono tornato sulla provinciale per San Giorgo al Tagliamento e lì, all’ingresso del paese, ho potuto tornare sull’argine e ritrovare le indicazioni della ciclabile.

L’errore di percorso dopo aver superato la SS14. Riprendendo la strada per San Giorgio si ritrova poi l’argine ciclabile. Grazie a Strava e Google per le mappe

E da qui inizia il bello, o meglio il brutto! Perché, pur con il conforto delle solite tabelle esplicative che spiegano bene le particolarità del territorio e riportano una mappa con il classico “voi siete qui”, il tracciato lascia perlomeno perplessi… è tutta erba, a momenti neanche tanto bassa! Con una MTB si procede, ma a velocità ridotta.

Ciclabile… su erba dopo San Giorgio al Tagliamento

Ciliegina sulla torta, dopo pochi chilometri, in località San Mauro, un cartello avvisa della chiusura del percorso per lavori! Così, un po’ mestamente, ho girato la bici e preso la via del ritorno. Questo nel luglio 2020. Speriamo che in future occasioni possa avere miglior fortuna…

Che delusione!

Per velocizzare il rientro (il consiglio è per i più smaliziati) da San Michele si può procedere sulla provinciale verso San Filippo, lasciarsi alle spalle il piccolo paesino e rientrare poi sull’argine (vedi tracciato dell’immagine precedente) saltando così il tratto scomodo, ad un solo “binario”, in corrispondenza di Cesarolo. Questi e altri dettagli (così come il tracciato in formato GPX) si possono trovare su Strava al link https://www.strava.com/activities/3764857481

Che altro aggiungere… beh, la strada regionale corre sempre a breve distanza dal Tagliamento e in qualunque momento si può decidere di imboccare una delle piccole vie che sbucano sulla trafficata arteria. Lì troverete senza dubbio la “scia” di qualche gruppetto che si avventura su quella strada… risparmierete tempo e fatica, ma vi perderete la bellezza del “Giratagliamento”!

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