La ciclabile della Val Passiria
Approfittando del fatto di trovarmi per un impegno a Merano, sono riuscito finalmente a mettere le ruote sulla bella ciclabile che collega la “città dell’uva” a San Leonardo in Passiria, percorrendo l’omonima valle. Una ventina di km in un contesto naturalistico bello e vario, alla portata di tutti, che può rappresentare un ottimo terreno di allenamento anche per chi fa della MTB (ma non solo della MTB, come vedremo) un uso agonistico.
“Chi cerca una ciclabile tranquilla, pedalabile anche per i meno allenati, lontana dal traffico e con un dislivello modesto può rivolgere la propria attenzione verso la Val Passiria, una laterale della Val d’Adige che si apre alle porte di Merano“. Mi sarebbe piaciuto iniziare il pezzo con questa rassicurante affermazione, che magari vale per tutti i giorni dell’anno tranne quello che ho scelto io, perché una deviazione per lavori, oltretutto malamente segnalata, mi ha indotto a percorrere quasi 2 km di dura salita (errore mio) e poi, ritrovata la retta via, alcune centinaia di metri sulla strada statale, tra moto e auto dei vacanzieri lanciate, come spesso accade, a velocità esagerate!
Peccato, perché l’episodio non può non incidere sul giudizio complessivo e non va sottovalutato, considerato che la ciclabile è percorsa anche da famiglie con bambini.
Fatta la debita premessa, va detto che non sono pochi gli aspetti positivi di questo itinerario che si snoda tra meleti e aree boschive di pregio lungo il torrente Passirio, a cominciare dall’ottimo collegamento con le ciclabili che percorrono il fondovalle dell’Adige e che permettono di attraversare Merano senza praticamente avere a che fare con il traffico.
Io, come detto, ho optato per il “percorso secco” da Merano (320 m) a San Leonardo (690 m) e ritorno; una quarantina di km scarsi alla portata di tutti perché le pendenze, a parte brevissimi tratti, sono mediamente intorno al 2-3%.
Il fondo è composto per due terzi da sterrato leggero, con un po’ di ghiaino e pochi rattoppi di terra più morbida (unici punti in cui la ruota affonda, solo leggermente) e per un terzo da asfalto in condizioni buone o almeno discrete. Ero in sella a una MTB senza ammortizzatori e con copertoni lisci, ma una city bike sarebbe stato forse il mezzo più adatto; i più coraggiosi potrebbero addirittura utilizzare una bici da corsa, magari non una specialissima in carbonio e ruote con tubolari, avendo l’accortezza di ridiscendere a Merano sulla statale. È quindi un percorso adatto veramente a tutti: anche i meno allenati ci si potranno cimentare impegnando una mezza giornata.
Completano il bel quadretto un ambiente naturale molto gradevole, con il Passirio che offre una rigogliosa vegetazione ripariale (sono presenti anche zone protette visitabili) e spiaggette nascoste tra le fronde, alcune aree di sosta (non tutte con fontana, ma una dotata di attrezzi e pompa), una segnaletica ben curata sia per quanto riguarda le indicazioni sulle distanze sia le particolarità naturalistiche dei luoghi toccati (ho rilevato una sola lacuna all’imbocco della valle) e la presenza lungo il percorso di alcuni piccoli centri abitati con bar e ristoranti, aspetto che permette di mettersi in viaggio senza particolari dotazioni di acqua e cibo. A proposito di ristoro, una volta giunti a San Leonardo in quanto a mangiare e bere non resterà che l’imbarazzo della scelta, trattandosi di una località turistica piuttosto gettonata.
Da notare poi la presenza di accessi alla ciclabile da punti intermedi: a Rifiano, per esempio, esiste un comodo parcheggio adiacente alla pista che permette di ridurre ulteriormente il percorso a 25 km circa, (cosa che feci con mia moglie e le bimbe nel seggiolino alcuni anni fa) rendendolo abbordabile a chiunque sia disposto a pedalare per un paio d’ore.
Fin qui gli aspetti positivi; tra quelli negativi, a parte la già citata deviazione sulla statale (che mi auguro non accada mai più!), va citata la promiscuità non solo con i pedoni (in questo caso cerchiamo di comportarci civilmente, moderando la velocità!), ma anche con… cavalli e relativi cavalieri, fonte di pericolo anche e soprattutto per le deiezioni che impongono scarti improvvisi e rendono il fondo scivoloso (meglio non pensare all’eventualità di una caduta… proprio lì!). Nella parte bassa del percorso si devono attraversare inoltre due ponti molto stretti, dove il ciclista viene invitato a proseguire a piedi. Lo si deve ovviamente fare se si incrociano pedoni, ma se non passa nessuno si può anche far finta di niente… qui lo dico e qui lo nego! In caso di pioggia penso inoltre che i ponti con fondo in legno possano risultare scivolosi.
Ho notato alcune automobili parcheggiate a fianco della ciclabile, appartenenti con ogni probabilità ai proprietari delle campagne adiacenti o magari a qualcuno che ambiva ad una rinfrescata nelle belle acque del Passirio; poco piacevole è stato l’incontro con un gruppo di ragazzotti alla guida di piccoli quad, che dopo qualche centinaio di metri si sono intrufolati nella boscaglia lungo il torrente. Insomma, forse i controlli dovrebbero essere un po’ più serrati…
Ultimo appunto: al di fuori del periodo estivo la pedalata, svolgendosi la ciclabile lungo una valle piuttosto stretta e aperta verso nord, potrebbe risultare poco agevole per il freddo.
Ma veniamo alla mia esperienza. Come spesso accade avevo poco tempo e ho quindi affrontato il percorso dandoci dentro (non ho trovato per fortuna molti pedoni). Non che la cosa mi dispiacesse, eh! Una volta recuperata la strada dopo la deviazione di cui parlavo ho percorso gli ultimi 4 chilometri tra San Martino e San Leonardo, in parte su sterrato leggero in parte su asfalto, a velocità piuttosto elevate (alcuni tratti a 30/h nonostante la salita), tanto che al primo tentativo mi sono ritrovato al 19esimo posto su 293 del segmento presente su Strava: non male, dai
La bici viaggiava bene nonostante le gomme lisce e in discesa non ho mai avuto la sensazione di perdere la ruota. Per tutto il percorso la catena è rimasta sulla corona grande (48); questo per far capire che di salita “vera” ce n’è molto poca. Ho apprezzato la varietà del paesaggio, soprattutto gli scorci sulle limpide acque del torrente.
In sostanza: una bella ciclabile adatta a tutti, anche a famiglie con bambini. Da notare che da San Leonardo in Passiria si dipartono le due strade che portano rispettivamente al Passo Giovo (2090 metri) e ai 2500 metri del Passo Rombo.
IL RACCONTO PER IMMAGINI

La ciclabile è sempre ben corredata di indicazioni e informazioni…

…tranne all’ingresso della valle, nella periferia nord di Merano!

Alcune belle aree di sosta rendono la pedalata gradevole anche ai meno allenati e ai bimbi

Non manca anche una specie di “stazione di servizio” fai da te!

Qui si dovrebbe procedere a piedi!

Un incontro spiacevole: ragazzotti in miniquad

Ciclabile o pista per cavalli? Bah!

Nel complesso la ciclabile è bella e con tutte le necessarie infrastrutture

Gran parte del percorso si svolge lungo il torrente; non mancano spiaggette e scorci suggestivi

Il percorso prevede un dislivello in salita di circa 300 metri
Aggiornamento: Nel settembre 2017 ho ripercorso la ciclabile, questa volta con un bici quasi da corsa; l’unica cosa che la distingueva da una specialissima era il manubrio dritto. Ebbene, anche con i copertoncini da 23 pollici non ho avuto grossi problemi a tenere la strada, a parte i già citati tratti in cui alcune buche sono state riempite con terra o sabbia e qualche passaggio su ghiaia. Questa soluzione mi ha permesso di classificarmi, tra il resto, al quarto posto assoluto su Strava nel tratto Rifiano-San Leonardo (14,6 km) con un tempo di 34’42”