La grande nevicata del 27/1/2006
L’eccezionale nevicata del 27 gennaio 2006 rimarrà nella memoria degli appassionati di meteorologia del Nord Italia sia perché seconda per quantità e spettacolarità solamente a quella del gennaio 1985, sia per la singolare configurazione che l’ha causata.
La ricorderanno anche gli amanti della neve (i “nivofili”) bolzanini come l’ennesima beffa…
Premessa all’evento sono state le ripetute discese di aria gelida da nord est (di estrazione continentale) verificatesi nelle settimane precedenti, che avevano favorito la formazione di un consistente “cuscino” di aria fredda sul Nord Italia, condizione necessaria, anche se non sufficiente, per successive nevicate che possano protrarsi a lungo, senza un aumento di temperatura tale da causare la trasformazione in pioggia.
Verso la fine di gennaio a un’ulteriore colata fredda da nord est si associò una depressione che, con moto retrogrado (opposto, quindi, alla normale direttrice ovest-est della libera atmosfera), scese dall’Europa orientale e puntò il Mediterraneo Occidentale toccando Germania, Austria e Francia, causando poi a fine evento storiche nevicate anche in Portogallo.

Con il progressivo affondo della depressione verso sud ovest (vedi immagine, che ritrae il centro la bassa pressione -indicata con una “T”- sulle Baleari), si attivarono miti correnti da sud est (scirocco) che trasformarono ben presto in pioggia la neve che aveva iniziato a cadere nel Nord Est.
Didattica in questo caso la situazione che si venne a creare: le correnti sciroccali penetrarono facilmente in Veneto e Friuli-Venezia Giulia, est Lombardia (Brescia, Bergamo, Mantova), causando un rialzo della temperatura; ostacolate dalla presenza della catena appenninica settentrionale, tali correnti non interessarono invece gran parte del nord ovest, soprattutto ovest Lombardia, Piemonte, Liguria (incluse alcune zone costiere).
Milano si trovò alle prese con oltre 40 cm di neve, ma fu la bassa pianura che vide gli accumuli maggiori con 60 cm nel piacentino. Genova, data la sua particolare disposizione, con i quartieri periferici che si arrampicano sulle alture circostanti, visse una vera e propria “odissea bianca”, con quaranta centimetri che paralizzarono per diverse ore la città.
Per quanto riguarda il Trentino Alto Adige, nevicate abbondanti interessarono tutta la parte occidentale e meridionale della regione, con vere e proprie bufere di neve che si accanirono anche sulla solitamente mite zona del gardesano. Come sovente accade, a fine evento il totale cumulato decresceva procedendo verso nord e verso est. Così, se in Valsugana si superava il metro di neve, se ne misuravano 60 cm a Trento e Rovereto, 20 cm ad Appiano, 30 a Merano, tre cm a Bolzano, poco o nulla nella parte est della regione.
![]() Situazione ad Appiano (BZ)… |
![]() … e a Caldonazzo (TN) |
Notevole l’innalzamento della temperatura nei giorni seguenti, soprattutto in Liguria. Qualche giorno dopo la nevicata Genova raggiunge i 18 gradi di massima! Questo non bastò comunque a sciogliere l’imponente copertura nevosa accumulatasi nella Pianura Padana occidentale, e che appare evidente in questa foto satellitare (fonte: https://rapidfire.sci.gsfc.nasa.gov).
Fonti: Meteolive (https://www.meteolive.it)
Wetterzentrale (https://www.wetterzentrale.de)