La normalità
E siamo alla seconda ondata di questo malefico virus, il Covid-19. Prevedibilissima, nonostante lo sgomento generale. Per tanti è l’occasione per riprendere a pontificare su cosa è giusto e cosa non lo è. Tutta gente che dovrebbe solo stare zitta. Perché la diffusione di questo virus è da imputare ai nostri folli stili di vita. Anzi, ai LORO folli stili di vita.
Novembre 2020: siamo di nuovo in piena emergenza. L’Italia è ormai colorata di rosso quasi per intero e sta scivolando verso un nuovo lockdown. Ricorderemo a lungo questo nefasto periodo, iniziato ormai molti mesi fa. Immagini terrificanti di bare portate dai camion dell’esercito non si sa bene dove, paura per noi e per i nostri famigliari, incertezza nel futuro. In tutto questo si incastrano alla perfezione i toni apocalittici dei media, il cui obbiettivo sembra essere quello di servire all’ora di cena un bollettino il più cruento possibile. Dando oltretutto voce a chi non dovrebbe averne, o a chi ha dimostrato di non meritarsela, dato che un giorno annuncia una cosa e quello dopo l’esatto contrario.
Ma questo è uno sporco gioco che in Italia si è sempre fatto. A me, nel mio piccolo, dà molto più fastidio il conformismo e il perbenismo di certa gente, che ora si spreca in consigli e raccomandazioni con il ditino alzato. A questi individui farei ripetere mille volte: chi è causa del suo mal, pianga sé stesso. Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso. E alla millesima volta, li farei ricominciare. Perché questa è la verità: siamo noi la causa di tutto questo.
Questo virus ci sta facendo pagare gli errori di uno stile di vita distruttivo, una condotta scriteriata che portiamo avanti da decenni e che sta massacrando tutto. Questo mostro l’abbiamo partorito noi. E ora cerchiamo di esorcizzarlo in tutti i modi, tranne quello giusto: riconoscendo i nostri errori, riducendo SUBITO, DA ORA l’osceno consumo di risorse del pianeta.
È chiaro, questo virus dovrà essere sconfitto, oltre che da mascherine e distanziamento, da un vaccino e cure adeguate. Ma se non cambiamo nulla, il prossimo mostro è già dietro l’angolo. Il clima, per esempio, è allo sbando. Manca un mese a mezzo a Natale e si registrano le temperature di fine settembre. Ormai, in epoca di global warming, questa è la normalità. Una nuova normalità che pian piano raderà al suolo (vedi tempesta Vaia del 2018) tutte le nostre certezze.
Eppure si fa finta di niente. Si pretende di proseguire con la vita di sempre. Si inquina a più non posso, ben sapendo che le polveri sottili che aleggiano nelle nostre città infiammano le vie respiratorie e spalancano la strada al virus. Si fa un uso smodato di carne e prodotti animali in genere, fornendo continua linfa agli allevamenti intensivi, nonostante gli scienziati ci avvertano che da lì salterà fuori, presto o tardi, il nuovo Covid.
Si incentiva il commercio online comprando dall’altra parte del mondo una marea di oggetti inutili o perlomeno superflui arricchendo i soliti giganti della finanza, tristemente noti per lo sfruttamento del territorio, delle popolazioni locali, della forza lavoro.
Però questi individui li trovi con il ditino alzato a pontificare, pretendendo sacrifici che correggano i loro errori. E se provi a controbattere socchiudono gli occhi, digrignano i denti e recitano a memoria il copione, che termina inevitabilmente con la parola “negazionista”. Mi dicono che devo chiudermi in casa e attendere. Attendere che il virus sia passato, in modo che si possa tornare alla loro mostruosa normalità.
Seguirò tutte le indicazioni delle autorità, non c’è scelta.
Ma questi individui abbassino il loro saccente ditino.
IO LA VOSTRA MOSTRUOSA NORMALITÀ NON LA VOGLIO
Siamo irrimediabilmente fottuti il nostro destino è segnato non tanto per la CO2, che di per sé potrebbe anche aumentare di 10 volte, ma per l’aumento esponenziale della temperatura che porterà miliardi di persone a migrare. ogni secolo ha avuto le sue pandemie e quindi non credo il Covid sia in relazione diretta , certo la deforestazione, la promiscuità uomo/animale ecc ecc tutto vero, ma il problema è che il pianeta non può dare da mangiare a 8 miliardi di persone in modo sostenibile
Verissimo!!!
Bravo marco hai un gran bel sito, appassionato, ricco di cultura, storie di vita inedite e notizie, vivo e vero, pian piano lo leggerò. I miei più sinceri complimenti, sei degno erede di tuo padre. non mollare il trofeo Bonatti deve vivere , io ci metterò del mio.