Testimonianze glaciali sul Garda

Spesso la Natura ci offre prove di forza di cui solo a fatica si riesce a concepire l’imponenza. Nella foto seguente i monti che cingono il lato occidentale del lago di Garda sono stati letteralmente sventrati da gigantesche masse di ghiaccio che durante il Pleistocene fluivano dai massicci del Brenta e dell’Adamello verso l’alta Pianura Padana.

Foto 1: parte di questo rilievo è stato letteralmente asportato dai ghiacciai pleistocenici!

Nella foto 2, scattata dal paese di Limone, viene ricostruita la piega anticlinalica che proseguiva fino a delineare un antico rilievo (linee grigie), interrotta in corrispondenza dell’incavo del lago, che ha rappresentato anche grazie a una preesistente faglia la corsia preferenziale per i ghiacciai pleistocenici la cui massa era, lo si intuisce, ingentissima.

Foto 2: è ben evidente l’inclinazione degli strati; le linee ipotizzano l’antico profilo del rilievo antecedente le glaciazioni.

Non fu certo un singolo episodio che poté completare il lavoro a mo’ di ruspa descritto, che iniziò nel solco di un’antica faglia a direzione giudicariense (da nord-est verso sud-ovest): sono almeno sei le glaciazioni degli ultimi 2,5 milioni di anni, periodo di tempo caratterizzato da sensibili oscillazioni climatiche sia verso il freddo che verso il caldo.
Lo spettacolo che offrono i ghiacciai alpini al giorno d’oggi non può che dare una pallidissima idea di quello che furono in grado di fare i “cugini” pleistocenici, spessi anche più di due chilometri!

Spunti ed approfondimenti:
Le glaciazioni pleistoceniche nel Baldo, nei Lessini e nei rilievi circostanti -Giuseppe Corrà (Azimut Edizioni Verona, 2000)

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