Un assaggio di Trabocchi ;-)
Premessa: in questo pezzo descriverò un’avventura in bici da corsa iniziata a Pescara (qui l’attività Strava), che mi ha portato attraverso Ortona a percorrere il tratto asfaltato della ciclabile dei Trabocchi, divenuta nota per aver ospitato la cronometro che ha dato il via al Giro d’Italia 2023. Mi riservo di percorrere in una prossima occasione la parte sterrata, che inizia a sud del fiume Sangro, perché ciò che ho visto è davvero molto, molto interessante!
Dalla stazione di Riccione, dove stavo trascorrendo una vacanza (ottobre 2023), sono salito su un comodissimo intercity che senza cambi intermedi mi ha portato a Pescara. Bella città (il mio metro di giudizio è sempre il lungomare… le località che non sono sul mare non le considero!). Favoloso il ponte alto 50 metri (“Ponte del Mare”) che scavalca il fiume Pescara e che ho incontrato dirigendomi dalla stazione verso sud, lungo la spiaggia. Dal culmine possiamo ammirare la catena appenninica da una parte e scorgere le navi al largo dall’altra.
La parte sud del comune di Pescara offre una serie di ciclabili addossate alla spiaggia, con il fondo talvolta irregolare, che permette di raggiungere Francavilla al Mare, dove si percorrono un paio di km su strada urbana prima di rientrare sulla ciclovia fronte spiaggia. Usciti da Francavilla si prosegue su strada scarsamente trafficata, sempre a ridosso del mare, fino in località Postilli; da Pescara abbiamo percorso circa 15 km. Qui si è costretti a imboccare la pericolosa statale Adriatica (la tanto declamata ciclovia che da Trieste dovrebbe portare in Puglia è, per ora, solo un bel sogno…) e percorrere circa 3 chilometri con le dita incrociate :-/ Passano in fretta, comunque; in località Lido Riccio si torna su strada poco trafficata e si affrontano le uniche asperità del percorso, 3 km di salita intervallati da qualche falsopiano e brevi discese. Arriviamo così a Ortona (circa 25 km), cittadina che ho trovato un po’ caotica e che ho superato velocemente per dirigermi in discesa verso il porto, dove ho finalmente trovato l’imbocco della ciclabile dei Trabocchi. Che dire… bella, bella, bella! Mi ricorda molto la ciclabile del Ponente Ligure (che resta comunque insuperabile) sia per le gallerie (qui più brevi), sia per i punti di ristoro, di noleggio e assistenza bici, solo alcuni trovati aperti vista la stagione avanzata. Ma che bellezza il mare blu, le colline verdi, i trabocchi (vecchi capanni di pescatori, taluni riadattati a scopi turistico-ricreativi) che si susseguono, tutti diversi l’uno dall’altro.

Uno dei famosi “trabocchi”, vecchie costruzioni in legno usate un tempo dai pescatori e oggi riadattate in parte a scopo turistico (possibilità di ristoro), alcune anche per il salvataggio di animali marini
Poi, in località Fossacesia, mi sono concesso una digressione: una breve salita che porta alla stupenda Abbazia di San Giovanni in Venere, dove ho goduto di una vista da favola sulla costa molisana. 45 km i chilometri percorsi a questo punto.

Dall’Abbazia San Giovanni in Venere
Come detto, poco dopo la località di Fossacesia Marina l’asfalto lascia spazio a percorsi sterrati, che ho letto essere di grande interesse naturalistico ma che non ho potuto ovviamente affrontare in bici da corsa. Saranno senza dubbio oggetto di una prossima avventura
A me non è rimasto che girare la bici e rientrare a Pescara facendo altre provviste di bici, cielo e mare!